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Dicembre 2016: @codicedeidirittimentali eletto miglior saggio del 2016 #ilmioesordio2016

Breve descrizione dell’opera (sinossi)

Sin dagli albori della civiltà, l’uomo ha sentito l’esigenza di regolare la convivenza con gli altri attraverso la stesura di leggi e codici che garantissero diritti uguali per tutti ed assicurassero la coesistenza civile, ne cives ad arma ruant.

Se esistesse un codice dei diritti mentali, d’altro canto, quali potrebbero essere i diritti mentali da considerare come irrinunciabili per la persona al fine di una convivenza civile con se stessa e con gli altri?

Da questa semplice domanda, nascono le riflessioni contenute in quest’opera, che non si propone di essere un’opera giuridica tout court, bensì un invito alla riflessione sui diritti mentali che ogni persona dovrebbe garantire a se stessa, per il proprio benessere mentale e per una relazione con gli altri di tipo costruttivo.

Dal diritto basilare alla libertà e all’esistenza mentale, passando attraverso il diritto di ribellarsi, di esprimersi, di scegliere e di sperare, l’opera propone un excursus di quella che può essere considerata come la crescita psicologica che l’umanità ha avuto fino ad oggi, ma che tuttavia molte persone non raggiungono mai nella loro vita. Esistono, infatti, dei veri e propri campi di concentramento mentali dove si tenta di rendere l’essere umano ubbidiente come un robot, e di fargli perdere la facoltà di essere se stesso.

L’opera analizza motivazioni e conseguenze della rinuncia ai vari diritti mentali, e ciò che accade nel “tribunale” della vita quando non si è pronti a diventare avvocati di se stessi e a combattere per avere ciò che dovrebbe spettare per diritto ad ognuno.

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