La vicenda narrata da Euripide racconta di come Medea, sposa tradita e lasciata da Giasone, scagli la propria vendetta al coniuge usando i figli.
Questa tragedia varrebbe la pena di leggerla a tutti i futuri “separanti” che hanno figli: è infatti molto comune che nei casi di separazione e divorzio uno o entrambi i coniugi usino i figli come “strumento” contro l’altro, o operino la loro personale vendetta scagliano la loro ira contro di questi.
In questi casi i danni per i figli sono molto gravi, e al di là anche di quella che viene oggi definita “alienazione parentale”, cioè quando un genitore tenta di separare i figli dall’altro parlando male di lui e facendo in modo da interrompere la relazione genitore/figlio, in quanto la vendetta può a volte essere feroce e crudele e i figli possono diventare un vero e proprio bersagli contro il quale il genitore scaglia la propria distruttività.
I consigli “base” quindi per i separanti o divorzianti sono i seguenti:
- Non parlare male dell’altro genitore
- Non dare colpe ai figli per la separazione
- Non cadere nella tentazione di punire l’altro coniuge attraverso i figli
- Non usare i figli contro l’altro
- Farsi aiutare da un esperto qualora capiscano che da soli non riescano a superare la rabbia per la separazione
Spesso i danni psicologici per i bambini diventano delle vere e proprie problematiche di personalità nell’adulto, quindi non sottovalutare mai queste situazioni.
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