Ci sono età e momenti della vita che ci costringono a fare bilanci: questo può avvenire alla fine di una qualunque banalissima estate, oppure in momenti più specifici della vita, quali il momento nel quale si entra in un’età con gli “anta” (ma anche prima, anche i ventenni e i trentenni vanno spesso in crisi, soprattutto di questi tempi).
Solitamente chi va più in crisi è proprio chi ha cercato in tutti i modi di evitare di fare un bilancio, o dei bilanci, facendo finta che il tempo e le stagioni non passino mai. In questo caso il rischio è che sia il bilancio a cercare noi, e a trovarci profondamente impreparati, portandoci un conto spesso molto pesante.
Chi invece programma, progetta, fa bilanci, si chiede quale momento stia vivendo e tiene conto della sua età e dello scorrere del tempo, può evitare di farsi trovare impreparato. Si dirà anche di questa estate che ormai è finita, e che bisogna preparasi al nuovo anno. D’altro canto questo andrebbe fatto spesso, chiedendosi a che punto si è arrivati e che cose si vuole per il futuro, che magari il passato ha negato. Per chi se la sente alcuni piccoli consigli:
- evitare il catastrofismo, cioè di fare bilanci troppo negativi, cercando di evidenziare tutto il buono che è stato fatto
- cercare di farlo con un ottica futuristica, cioè tenendo conto di ciò che si vuole per il futuro, piuttosto che di ciò che ormai si è irrimediabilmente perso nel passato
- cercare di programmare una visione a “tappe”, considerando che a volte ci può volere anche molto tempo per ottenere qualcosa, ma che nihil difficile volenti, niente è impossibile per chi lo vuole davvero
- non autobiasimarsi, bensì cercare di incoraggiare se stessi e elogiarsi per quello che si ha avuto e che si ha
Per chi non vuole fare bilanci, da tenere a mente che l’inconscio e la vota li fanno per noi, sta solo a vedere quando presenteranno il conto. Se si è in difficoltà, ci si può sempre fare aiutare da un familiare, da un amico o da un esperto.
@DottorSaita