Gestalt: i fondatori e le origini, in breve
La Gestalt ha inizio negli anni ’50 per mano del suo padre fondatore: Fritz Perls.
Perls psichiatra e psicoanalista berlinese, e’ noto per aver aperto nel 1935 (con l’aiuto di E. Jones), l’Istituto Sudafricano di Psicoanalisi.
Nel 1951 pubblica, insieme a R. Hefferline e P. Goodman, Gestalt Therapy (“Terapia della Gestalt”), un testo fondamentale della psicologia gestaltica.
La terapia della Gestalt e’ una sintesi di molte correnti di pensiero e puo’ essere collocata all’incrocio fra varie altre teorie gia’ esistenti: dalla psicoanalisi alle terapie psicocorporee di ispirazione reichiana, dallo psicodramma ai gruppi di incontro, dall’approccio fenomenologico a quello esistenziale, fino ad arrivare alle filosofie orientali.
Gestalt: i concetti fondamentali
Il termine “Gestalt” rimanda alla nozione di struttura e di totalita’.
Lo scopo della Gestalt e’ di far scoprire alla persona la “sua propria forma”, il suo modello e la sua interezza.
L’analisi puo’ costituire una parte del processo ma lo scopo della terapia della Gestalt e’ l’integrazione di tutte le parti della persona.
In questo modo l’individuo puo’ far emergere liberamente tutte le proprie potenzialita’ rimaste, fino a quel momento, sopite o represse.
Il trattamento, che facilmente puo’ essere eseguito in gruppo, e’ centrato su tentativi di allargare la consapevolezza del se’ delle persone mediante l’uso delle esperienze passate, dei ricordi, degli stati emotivi, delle sensazioni corporee etc.
In breve, tutto cio’ che potrebbe contribuire a migliorare la consapevolezza dell’individuo e’ una parte consistente del processo terapeutico.
Una caratteristica fondamentale della psicoterapia della Gestalt consiste quindi nel metodo operativo che si fonda prevalentemente sull’esperienza, sia nel comprendere i problemi del paziente che nella scoperta ed esplorazione delle possibili soluzioni.
Ogni piccolo cambiamento viene vissuto in terapia come una esperienza viva, dove il paziente ha la possibilita’ di esplorare le soluzioni ai suoi problemi non mediante delle comprensioni intellettuali e razionali ma attraverso una comprensione di tipo fenomenologico, dove sono incluse sia le emozioni che le esperienze corporee.
La sua base contrattuale (legata cioe’ ad obiettivi concordati inizialmente) e la possibilita’ di articolare gli strumenti operativi, fanno della Psicoterapia Gestaltica un approccio duttile ed in continua evoluzione.
Per questo i principi e le tecniche gestaltiche trovano ormai valida applicazione anche in ambiti diversi dalla psicoterapia: nelle relazioni di aiuto, nel colloquio clinico, nelle terapie di sostegno e in campo educativo.
La Gestalt viene oggi praticata in contesti e con obbiettivi assai diversi: nella psicoterapia individuale faccia a faccia, nella terapia di coppia con entrambe i partners presenti contemporaneamente, nella terapia familiare, nei gruppi continuativi di terapia, nei gruppi di sviluppo personale del potenziale individuale o in seno ad istituzioni (scuole, istituti per giovani disadattati, ospedali psichiatrici e cosi’ via) o infine sia nell’ambito di aziende sia industriali che commerciali.
Mediante la terapia della Gestalt, i pazienti diventano piu’ coscienti di se stessi e del loro mondo interno.
Sperimentando piu’ chiaramente cosa desiderano, sentono e percepiscono, e potendo muoversi cosi’ nel mondo con maggiore assertivita’.